• Dove Europa e Asia si incontrano

da | Gen 31, 2018 | 0 commenti

Bruno Cianci
Bosforo
Fidenza, 2017

Non è una storia “canonica” di Istanbul quella scritta da Cianci. Come recita il sottotitolo del volume  – Via d’acqua tra Oriente e Occidente – l’Autore tratteggia la storia dello stretto, un braccio di mare e una zona di confine, sulle cui sponde è cresciuta prima Bisanzio, poi Costantinopoli e quindi Istanbul, città eterna sempre presente in questa storia anche se spesso lasciata volutamente sullo sfondo. Le vicende che si sono consumate sullo stretto sono raccontate in modo tematico: la guerra sul Bosforo, le scoperte scientifiche relative alle correnti che ne agitano le acque, lo spionaggio, i traffici di merci e di navi guerra, i ponti sospesi lunghi oltre un chilometro e i tunnel sottomarini, la diplomazia e i trattati internazionali,  gli scontri tra grandi potenze per il controllo del Mar Nero e per uno sbocco nel Mar Mediterraneo.

Nella sua originalità questo saggio aiuta a capire la Turchia di oggi, con i suoi 75 milioni di abitanti animati da sete di progresso, il ruolo della Megalopoli (che di notte ormai avvolge di luci il Bosforo in tutte le direzioni), la geopolitica dell’aerea e persino il ruolo del leader supremo di un paese, che chiaramente aspira a farsi ricordare nel tempo anche per avere promosso tante avveniristiche infrastrutture sullo stretto. Non posso non ricordare a questo proposito alcune frasi lette di recente: “A quel tempo ho allargato il territorio di Ninive, la mia città reale, ho ampliato le sue vie da mercato sino a divenire una strada reale, splendente come la luce del giorno. Ho fatto costruire mura esterne alte come una montagna”. Sono le parole che il re assiro Sennacherib lasciò scritte 2.700 anni fa su una stele, oggi al museo archeologico di Istanbul. Il valore emblematico delle opere pubbliche è rimasto lo stesso, almeno in questa parte del mondo.

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