• Complessità economica e teoria della crescita unificata

da | Set 4, 2023 | 0 commenti

Il libro “Il viaggio dell’umanità” (2022) dell’economista israeliano Oded Galor, che ho presentato in occasione del #ComplexityLiteracyMeeting 2023 appena conclusosi, illustra bene la portata della complessità economica. L’autore parla di “transizione di fase” per l’epoca attuale, che inquadra all’interno di una teoria della crescita unificata: piccole alterazioni in un singolo fattore si accumulano nel corso del tempo e possono generare un’improvvisa e drastica trasformazione nel comportamento di sistemi dinamici complessi.

Il paragone che viene spontaneo è quello con l’acqua che posta in una pentola sul fuoco si riscalda senza cambiare il proprio stato fisico sino a quando non raggiunge la temperatura di ebollizione e l’acqua da liquido si trasforma in gas. L’umanità è entrata anch’essa in una transizione di fase, foriera di cambiamenti radicali. I meccanismi correttivi al cambiamento di stato esistono e sono esogeni (in natura). Tuttavia la discussione quando si è in presenza esperti e appassionati di complessità può prendere strade impensabili per gli specialisti di singole discipline: ecco allora che la discussione si è spostata sui limiti della crescita economica, sulla differenza tra crescita e sviluppo, sulla possibilità di realizzare sistemi economici alternativi rispetto neocapitalismo e alla “sintesi neoclassica”. Gli esseri umani, in altre parole, possono correggere i propri comportamenti per raggiungere uno stato di “prosperità senza crescita” oppure una “decrescita serena”.

Per i Soci del #ComplexityInstitute (https://lnkd.in/dXFEzNN), l’uomo può dunque ancora prendere in mano le redini del proprio destino, per esempio seguendo i fondamenti dell’economia civile del Prof. Zamagni e del Prof. Luigini Bruni, o il principio di collaborazione che impera nel mondo delle piante, come ci ha spiegato Roberto G. Beretta, presentando il libro di Stefano Mancuso, “La Nazione delle Piante” (2019).

Che il Complexity Institute costituisca una vera e propria oasi della conoscenza, della cooperazione e del #giveback è dimostrato anche dai risultati del sondaggio che ho condotto alla fine della mia presentazione: alla domanda siete ottimisti o pessimisti riguardo al futuro dell’umanità il 44% dei partecipanti al Meeting si è dichiarato “ottimista” contro un 27% di pessimisti e un egual numero di astenuti. Riguardo invece alla possibilità di cambiare il mondo, ben il 75% dei partecipanti si è sentito più incline all’azione oggi rispetto a 5 anni fa. I Soci del Complexity, un piccolo campione, sono più ottimisti e propensi a guidare il cambiamento rispetto a quanto rilevato per altre popolazioni in studi recenti (es.: Kang et al., 2023)[1]. Evviva la complessità!

Grazie a Marinella De SimoneDario SimonciniGiuseppe ZolloEnrico CerniSimone FerreroIrene ProtoAndrea Di MennaFabiola De Toffol, PMPmaurizio cavazzoniSilvia BonaFatima CarbonaraSimonetta SimoniMarco GinanneschiLuca RomanelliPaolo CastiglioniGianluca Metalli, Nino Trimarchi, Federica SavinAnnamaria AlianoAlessandra ValastroCaterina PellizzariMatteo PovolatoSofia Maria Bernadette MariAndrea BravinValentina BianchiElisabetta D’AgostinoGino Venezi, Micaela Allocca, Cristina Mazzottierika ercolaniRoberto de PaloPaola Lanzarini, Stefania Zilli e Gabriella Lisi a tutti gli altri amici del Complexity.

Qui il link al post di sintesi del mio intervento:

https://www.complexityinstitute.it/il-viaggio-dellumanita-il-libro-presentato-da-marco-ginanneschi/

Chi fosse interessato alla presentazione, può scrivermi in privato.

[1] Kang, K. E., Vedlitz, A., Goldsmith, C. L., & Seavey, I. (2023). Optimism and pessimism toward science: A new way to look at the public’s evaluations of science and technology discoveries and recommendations. Politics and the Life Sciences, pp. 1–20. https://doi.org/10.1017/pls.2023.9

Share This