• A scuola di evoluzione

da | Ott 26, 2017 | 0 commenti

Giorgio Manzi

Ultime notizie sull’evoluzione umana
Bologna, 2017

Cosa può dire un antropologo a noi che ci occupiamo di strategic management? Mi verrebbe da rispondere con un’altra domanda: a cosa serve sapere che la tribù amazzonica dei Matis ricava la maggior parte delle proteine animali della propria alimentazione dalla caccia alle scimmie? E’ lo stesso Giorgio Manzi, già autore del pregevole “Il grande racconto dell’evoluzione umana”, a spiegarcelo nel suo nuovo libro: “La nostra storia evolutiva è essenziale per comprendere le vicende storiche del passato più recente dell’umanità, con  le varie rivoluzioni economiche e culturali che l’hanno attraversato, ma anche il nostro presente, che è già futuro: il futuro dell’informazione globale e delle sfide del mondo contemporaneo”.

“Ultime notizie sull’evoluzione umana” non è un libro di facilissima lettura se non si ha almeno un’infarinatura di paleoantropologia. Forse anche per la scelta di affrontare il tema dell’evoluzione nel modo in cui essa ha effettivamente avuto luogo, ovvero articolandosi praticamente dalle origini in rami che si sono sviluppati parallelamente e non senza contatti tra di loro. Così in uno stesso momento, ad esempio intorno a 100.000 anni fa, si sono trovati a convivere sul pianeta popolazioni di specie diverse: Homo heidelbergensis, Homo  erectus, Homo neanderthalensis e Homo sapiens. A volte ci siamo incrociati (sino al 4% del DNA delle attuali popolazioni umane non africane proviene dai Neanderthal) , altre volte è finita in uno scontro nel quale ha avuto la meglio Sapiens, che si è mangiato il suo competitor appartenente ad un’altra specie (di cui vi sono tracce nella Sierra de Atapuerca, il sito con il maggior numero di fossili umani al mondo). In “Ultime notizie” di Manzi, si viaggia così avanti e indietro nel tempo, mano a mano che nuovi reperti venivano alla luce in qualche parte del mondo. Mi ha stupito che mancasse una notizia importante quale la recente scoperta in Marocco dei più antichi resti di Homo Sapiens, risalenti probabilmente addirittura a 315.000 anni fa. Forse il libro era già chiuso per la stampa. E certamente, se confermata, questa notizia avrebbe comportato la riscrittura di diversi capitoli. Aspettiamo allora, fiduciosi, le “ultimissime notizie”, perché la storia dell’evoluzione umana ha molto altro ancora da dirci.

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